Come ci si può meravigliare del fatto che in Italia la corruzione la faccia da padrona se alla base è tutto minato?
Presento istanza di rimborso per versamento TARI non dovuto al Comune di Cuneo, relativo all’ultimo quadrimestre 2023 (rimborso che già temo, a questo punto, se arriverà, arriverà negli ultimi giorni disponibili dei 180 previsti dalla presentazione della domanda).
Seguo l’iter descrittomi via email, a inizio luglio, da qualcuno che telematicamente mi risponde, per ottenere quanto versato oltre il previsto. A un certo punto, necessito di una banalissima delucidazione e, siccome mai intanto avevo letto nome e cognome di chi, sia pur da lontano, interloquiva con me, sobriamente domando.
Ciò che riesco a ottenere è solo il cognome.
Premesso che, per educazione, penso ci si faccia innanzi, se si dà l’immagine di un’istituzione, qualora per abitudine o dimenticanza non ci si sia nel frattempo presentati, occorre senza indugio rimediare al momento di legittima richiesta del cittadino. Pensare a come si giunga, addirittura, alla costrizione di un duello sui termini di legge che prevederebbero (come prevedono) l’immediata identificazione del dipendente a cui un singolo è momentaneamente legato forza maggiore, credo descriva meglio di qualunque ipotetica relazione tecnico-giuridica l’attitudine addirittura di più soggetti a operare torbidamente.
Ora, qualcuno sorriderà e qualcun altro mi darà del pignolo, ma è attraverso l’avversione già a queste situazioni incresciose, benché apparentemente di piccolissima influenza, che è possibile cominciare a contrastare (se mai si disponesse della follia e della voglia necessarie) la dilagante corruzione tipica del Belpaese.
Godetevi, seduta stante, la corrispondenza intercorsa fra me e i dipendenti degli uffici man mano intervenuti del Comune piemontese, durante la quale mai una volta è stato da essi adempiuto il dovere di fornirmi le coordinate complete di identificazione:
Nous poietikos <nouspoietikos@gmail.com>
2 set 2024, 00:07 (12 giorni fa)
a info, lettere, direttore, patrizia.manassero, redazioneweb, info@lindipendente.online, Guglielmi, nadia.giletta, TARI
TARI - Comune di Cuneo
9 ago 2024, 08:52 (10 giorni fa)
a me
Buongiorno,
con la presente si comunica che la sua richiesta di rimborso è stata presa in carico e verrà evasa entro il termine di 180 giorni.
La invitiamo a conservare la seguente email come ricevuta.
Cordiali saluti.
_________________________________
Ufficio TARI
Città di Cuneo - Settore Tributi
L.go Barale 1 - 12100 Cuneo
tel 0171/444333 fax 0171/444313
tari@comune.cuneo.it
https://www.comune.cuneo.it/tributi/tari/informazioni.html
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INFORMATIVA PRIVACY AI SENSI DELL’ART. 13 DEL REGOLAMENTO (UE) 2016/679
Ai sensi dell’art. 13 del Regolamento (UE) 2016/679 (di seguito “GDR 2016/679), recante disposizioni a tutela delle persone e di altri soggetti relativamente al trattamento dei dati personali, si informa che i dati personali forniti saranno trattati nel rispetto della normativa richiamata e degli obblighi di riservatezza cui è tenuto il Comune di Cuneo. L’informativa specifica inerente il trattamento dei suoi dati riguardo al presente procedimento può essere visionata sul sito internet alla pagina www.comune.cuneo.it/privacy.html dove sono presenti i link alle varie attività.
Ai sensi del Regolamento UE 2016/679 si precisa che le informazioni contenute in questo messaggio sono riservate e ad uso esclusivo del destinatario. Qualora il messaggio in parola Le fosse pervenuto per errore, La preghiamo di eliminarlo senza copiarlo e di non inoltrarlo a terzi, dandocene gentilmente comunicazione
Rif. 6
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Nous poietikos <nouspoietikos@gmail.com>
9 ago 2024, 17:46 (10 giorni fa)
a TARI
Grazie!
Senza, ovviamente, pensare la Vostra risposta possa essere vincolante in alcun modo, ma giusto per avere un'idea di massima, chiederei di sapere mediamente dopo quanto tempo vengono evase le pratiche di questo tipo.
Grazie ancora e anticipatamente.
Distinti saluti.
Alessandro Volucello
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TARI - Comune di Cuneo
12 ago 2024, 10:12 (7 giorni fa)
a me
Buongiorno,
purtroppo non c’è una tempistica precisa, dopo aver effettuato tutte le verifiche l’Ufficio competente evaderà la richiesta nel termine massimo, come indicato in precedenza, di sei mesi dalla data della richiesta.
Rimanendo a disposizione per ulteriori chiarimenti si porgono cordiali saluti.
_________________________________
Ufficio TARI
Città di Cuneo - Settore Tributi
L.go Barale 1 - 12100 Cuneo
tel 0171/444333 fax 0171/444313
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Rif. 6
Nous poietikos <nouspoietikos@gmail.com>
lun 12 ago, 11:54 (7 giorni fa)
a TARI
Buongiorno.
Non capisco quali verifiche ulteriori debbano essere svolte (dopo che vi ho mandato tutto quanto richiesto), così aggiungendo ai 6 mesi (!) di tempo un ulteriore periodo, addirittura indeterminato, cosa vietata dalla legge.
Posso sapere, gentilmente, nome e cognome di chi mi sta rispondendo?
Grazie.
Alessandro Volucello
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Nous poietikos <nouspoietikos@gmail.com>
12 ago 2024, 15:00 (7 giorni fa)
a TARI
Buon pomeriggio.
Con riferimento alla telefonata, attraverso la quale avete preferito, in questa tarda mattinata, contattarmi per spiegare trattasi in realtà di 6 mesi e basta (penso voleste dire 180 giorni) dall'istanza, volevo ringraziare.
Colgo l'occasione per ripetere, cortesemente, la domanda sul nome e chiedere conferma del cognome (Ferrero) della gentile addetta che mi ha fornito la precisazione a voce.
Distinti saluti.
Alessandro Volucello
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TARI - Comune di Cuneo
12 ago 2024, 15:11 (7 giorni fa)
a me
Buongiorno,
con la presente si conferma quanto indicato telefonicamente e nelle email precedenti.
Cordiali saluti.
_________________________________
Ufficio TARI
Città di Cuneo - Settore Tributi
L.go Barale 1 - 12100 Cuneo
tel 0171/444333 fax 0171/444313
tari@comune.cuneo.it
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Rif. 6
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Nous poietikos <nouspoietikos@gmail.com>
mer 14 ago, 22:39 (5 giorni fa)
a ufficio.protocollo, info, TARI
Con rammarico osservo qualcuno ritiene, all'Ufficio TARI del Comune di Cuneo, il cittadino sia una specie di servetto, ma, siccome non è, mi vedo costretto a scrivere di nuovo, stavolta interessando l'URP, a cui chiedo spiegazioni, nonché alla Guida per l'opportuna segnalazione, dettagliando i fatti col massimo scrupolo e da principio.
Il noto giornale cittadino sarà solo il primo di una serie (lunga quanto occorrerà), fra gli organi di stampa, a cui renderò nota la bruttissima abitudine di trattare con strafottenza il cittadino, se né il Responsabile URP né il Responsabile dell'Ufficio TARI si saranno resi conto della gravità del comportamento.
Il dipendente pubblico (con alcune dettagliate esclusioni, a cui il caso non può trovare afferenza) è tenuto a essere individuabile con nome e cognome da subito. Non dev'essere il cittadino a pregarlo! Tanto stabilisce la legge in modo chiaro con l'art. 55 novies del D. Lgs. 165/2001. Agevola, successivamente, la comprensione delle modalità di attuazione la circolare n° 3/2010 diramata dal Ministero della Pubblica Amministrazione.
I fatti:
Chiedo, via email, all'Ufficio TARI del Comune di Cuneo, quale procedura osservare per ottenere il rimborso di quanto in più pagato, avendo definitivamente abbandonato l'abitazione che occupavo a titolo di locazione, nel territorio comunale, il 31 agosto dello scorso anno, in illo tempore avendo versato anche per i restanti mesi fino a dicembre 2023.
Mi forniscono le indicazioni e mando tutta la documentazione che mi viene richiesta.
Mi dichiarano di aver ricevuto quanto a me domandato, spiegandomi la pratica sarebbe stata evasa entro 180 giorni.
Ringrazio e chiedo (dichiarando io stesso che, in tutta onestà, mai avrei potuto considerare la loro risposta come vincolante), solo per avere un'idea di massima, se avessero una tempistica media, giusto per darmi un ordine di grandezza verosimile.
Preferiscono non offrirmi un riferimento, ma leggendo io nella risposta "... dopo aver effettuato tutte le verifiche l'Ufficio competente evaderà la richiesta nel termine massimo di sei mesi dalla data della richiesta.", mi sorge qualche dubbio sull'effettiva durata dell'intera operazione.
Smarrito, chiedo delucidazioni (a mezzo PEO, come sino ad allora) e, nel contempo, nome e cognome del mio interlocutore, atteso che neppure una volta sino ad allora avevo avuto il piacere di leggerlo.
A questo punto, invece di ricevere un'email di risposta, pochi minuti dopo ricevo una chiamata con una spiegazione datami alla "cornetta" che, sinceramente, non trovo regga: la chance di intendersi più velocemente. Occorrono due secondi per scrivere qualcosa di inequivocabile come "... non si preoccupi, il tempo di evasione della pratica, di 180 giorni, include le necessarie verifiche." Comunque sia, mi viene chiarito a voce. Di nuovo, non emergendo alcuna presentazione, mi sento costretto a chiedere con chi stessi interloquendo e se stessi interloquendo con la stessa persona con cui avevo intrattenuto il rapporto epistolare. In replica, mi viene riferito solo il cognome. Accetto che se, in un dipendente pubblico, non risiede la consapevolezza dell'importanza della trasparenza, non potrò essere io a trasfonderla e, dunque, soprassiedo.
Se c'è l'obbligo di legge a farsi riconoscere c'è poiché il Comune non è una società segreta! La ratio del citato decreto legislativo sta proprio nell'evitare la frustrazione al cittadino-utente (che domani, fra l'altro, potrà essere colei che si è disinteressata di portarmi rispetto) di poter solo faticosamente intercettare il bandolo della matassa in caso di insorgenza di problemi pesanti.
Ci si assume le responsabilità e provare a nascondersi è abbastanza sciocco. Oltretutto, se c'è qualcosa che possa intensamente gratificare il dipendente a contatto col pubblico è esattamente la messa a servizio degli altri.
Distintamente.
Alessandro Volucello
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Il giorno lun 19 ago 2024 alle ore 12:39 Guglielmi Fabio <fabio.guglielmi@comune.cuneo.it> ha scritto:
Gent.mo Sig. Volucello,
in merito alla sua mail del 14/8/24 le posso fornire le seguenti spiegazioni:
come segnalato dalla collega Ferrero dell’ufficio TARI, la risposta fornita per via telefonica, invece che via mail, è motivata dalla volontà di dare una risposta esaustiva e poter chiarire ogni dubbio in modo celere.
Il fatto di non aver fornito il nome di battesimo non è da imputarsi, come lei sostiene, alla volontà di nascondersi. Sul nostro sito istituzionale, alla pagina https://www.comune.cuneo.it/tributi/chi-siamo.html, sono infatti indicati i nominativi di tutti i componenti dell’ufficio, compresa la Dott.ssa Ferrero, quindi da questo punto di vista, la norma è stata rispettata, in quanto la dipendente si è resa riconoscibile tramite il proprio nominativo.
Per quanto riguarda la necessità di risolvere eventuali problemi, sono comunque il responsabile dell’ufficio o il Dirigente (a loro volta indicati nella pagina web sopra indicata) i referenti da contattare, i quali hanno tutti gli strumenti per risalire celermente al dipendente che ha seguito la pratica (tramite il riferimento numerico inserito al fondo della firma, sotto l’informativa privacy).
Sperando di aver fugato i suoi dubbi, la saluto con cordialità.
Fabio Guglielmi
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Città di Cuneo
Responsabile Sportello Unico del Cittadino – U.R.P.
Via Roma, 28
12100 CUNEO
Tel. 0171.444.357
e-mail: fabio.guglielmi@comune.cuneo.it
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Gentile signor Guglielmi,
la ringrazio, prima di tutto, per la celere risposta.
Il suo contenuto, tuttavia, non è stato esaustivo: il cittadino, ribadisco, ha il sacrosanto diritto di sapere, fin da subito, con chi interloquisce e non deve esser costretto ad attendere che insorga un problema per saperlo, per via di successiva e specifica domanda a un responsabile di servizio o al dirigente, come da Lei suggerito! Né tampoco deve desumerlo navigando il sito Web istituzionale (cosa che, oltretutto, a me sarebbe stata impossibile anche parzialmente sino a quando non ho ricevuto la chiamata, poiché soltanto durante essa e consequenzialmente a mia rinnovata domanda, avendola già posta via PEO e non avendo ottenuto nel frattempo risposta, ho potuto conoscere quantomeno il cognome della dipendente comunale con cui stavo interagendo), come da Lei, di nuovo, suggerito.
La norma, dunque, non è stata rispettata, ma invece di preoccuparsi di affermare il contrario (dato che né avevo minacciato di adire le vie legali né l'avevo fatto intendere), avrebbe potuto preoccuparsi della mancanza di considerazione per un utente, facendo un passo indietro con due righe di riconoscimento dello sbaglio (nessuno avrebbe urlato allo scandalo, ma, al contrario, l'avrei largamente apprezzata), nonché rilasciando il nome della dipendente o invitando la stessa a rilasciarlo.
Nessun individuo, in Italia, deve subire avvilimento per non sapere neppure con chi parla!
Il tentativo di sostenere l'idea della chiamata telefonica associandola all'attenzione verso la prontezza (glielo riferisco genuinamente) è riuscito a strapparmi un sorriso. Grazie!
Purtroppo, avendomi scritto direttamente e non in risposta alla mia, sono stato costretto, a beneficio dei vecchi e dei nuovi destinatari, a riportare integralmente uno per uno i messaggi intercorsi, prima con l'Ufficio TARI (ovviamente da appena dopo il deposito di istanza) e poi con Lei.
L'erto piccolo muro di gomma va rimosso, pertanto la presente è, esclusivamente, al fine di, molto cortesemente, rinnovare l'invito ad adempiere rendendomi direttamente edotto.
Distinti saluti.
Alessandro Volucello
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Giletta Nadia <nadia.giletta@comune.cuneo.it>
22 ago 2024, 14:30 (10 giorni fa)
a me
Prot. 67664/2024
Buongiorno Sig. Volucello,
faccio seguito alle sue mail del 14 e 19 agosto u.s. (ns prot. ni 66568/2024 e 67548/2024). Sono spiacente per il rammarico che la pervade ma non si comprendono i motivi di tanta insistenza dal momento che un riferimento che consentisse l’identificazione del dipendente le era comunque stato fornito con il cognome dell’addetta.
La normativa da lei citata (articolo 55-novies del D.Lgs 165/202) si riferisce all’identificazione dei dipendenti pubblici che “svolgono attività a contatto con il pubblico”, concetto, quest’ultimo, esplicato nella circolare (sempre da lei citata, n. 3/2010) in quelle attività “svolte in luogo pubblico e luogo aperto al pubblico nei confronti di un’utenza indistinta”.
Facendo riferimento al suo caso, si ritiene più appropriata la normativa di cui al D.P.R. 62/2013 – “Codice di comportamento dei dipendenti pubblici” che all’articolo 11-bis disciplina l’utilizzo delle tecnologie informatiche. Il comma 3 del suddetto articolo recita che “Ciascun messaggio in uscita deve consentire l’identificazione del dipendente mittente e deve indicare un recapito istituzionale al quale il medesimo è reperibile”.
Orbene, essendoci stato uno scambio di posta elettronica, il recapito istituzionale sembra a lei ben noto, così come noto è il cognome del dipendente mittente del messaggio a lei inviato. Da tenere in considerazione che l’identificazione del dipendente, in questo caso, non necessariamente debba avvenire con l’indicazione del nominativo (nome e cognome), ma l’identificazione potrebbe avvenire con qualsiasi segno distintivo, fosse anche un codice numerico. L’importante è che il riferimento fornito consenta sempre e comunque di risalire al mittente del messaggio. Non essendoci nessun altro dipendente, all’interno dell’ufficio rifiuti del Comune, che risponda al nominativo a lei fornito, si ritiene ingiustificata la sua richiesta di fornire il nome in aggiunta al cognome in quanto, comunque, dagli elementi in suo possesso è possibile risalire al dipendente mittente del messaggio di posta elettronica a lei spedito.
In ogni caso, tralasciando i reciproci chiarimenti e precisazioni per arrivare alla questione sostanziale, le scrivo in qualità di Funzionario Responsabile del tributo al quale, se Lei ritiene, può riferire le eventuali rimostranze in relazione alla trattazione della sua istanza di rimborso TARI (ns prot. 65200/2024). In calce i recapiti ai quali potrà contattarmi direttamente.
Distinti saluti.
Il Funzionario Responsabile
Dott.ssa Nadia Giletta
Telefono: 0171 444 319
nadia.giletta@comune.cuneo.it
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Buongiorno, gentile dottoressa Giletta.
la "tanta insistenza" l'avrei volentieri evitata, sia a beneficio mio che vostro, se solo, a domanda (in una delle svariate occasioni), mi si fossero tranquillamente comunicati nome e cognome dell'operatore che sta seguendo la pratica.
{PER GLI ORGANI DI STAMPA FIN QUI INTERESSATI:
I giornalisti che leggono tutta la, incredibilmente, lunga corrispondenza intercorsa tra me e ogni volta un ufficio diverso del Comune di Cuneo possono osservare come, per conoscere il cognome, abbia dovuto attendere una telefonata (dato che la mia domanda via posta elettronica era caduta nel vuoto) e per il nome stia ancora attendendo.
Invece di adempiere, e così rapidamente chiudere la banalissima questione, hanno pensato bene di farmi sapere, prima che i nominativi completi dei componenti l'Ufficio sono reperibili sul sito Web istituzionale e poi che nell'Ufficio TARI esiste un solo dipendente (palesemente come a dire vai e te lo cerchi tu!)}
Nel momento stesso in cui un cittadino entra in contatto con la Pubblica Amministrazione deve sapere con chi sta relazionandosi.
Colgo l'occasione per ricordare alla dottoressa Giletta come il citato D.P.R. 62/2013 (il quale, nell'art. 11 bis, ha giusto adeguato la normativa alla sopraggiunta larga diffusione dei mezzi di comunicazione telematici che conosciamo, e dunque ha esteso ai casi interessati quanto previsto dall'art. 55 novies del D. Lgs. 165/2001) non sia stato rispettato (e basta rileggere la corrispondenza elettronica intercorsa per accorgersene).
A me, tuttavia, questo non interessava, ma solo l'educazione, il rispetto e la trasparenza verso il cittadino, non della sola dottoressa Ferrero (mi era parsa chiara la ragione della mia richiesta, come mi era parso chiaro che, escludendo il problema del nome non fornito, non avessi alcuna rimostranza nei confronti della citata dipendente).
Spero si vorrà, adesso, cogliere l'occasione per chiudere la kafkiana vicenda.
I miei migliori saluti.
Alessandro Volucello
Di tutta questa corrispondenza, come avete potuto osservare, ho fin qui reso edotte, via email, le testate che seguono (solo alcune per volta, oltretutto, nella vana speranza dell’imbarazzo inducesse magari un responsabile, in quel di via Roma 28, a dar seguito alla mia, reputo lecita, domanda):
La Guida
TargatoCn
La Stampa
Il Fatto Quotidiano
L’Indipendente
Se bramosia c’è, da parte di quanti più cittadini, e abilità nell’afferrare l’importanza del farsi rispettare da chi rappresenta un ente, qualcosa di buono, per sé e per gli altri, è possibile ancora mettere in piedi. Altrimenti no.
Il contrasto alla corruzione parte dai passi più piccini.