Uno scienziato italiano, tal Leonardo (il nome penso caschi a fagiolo) Vetra, che lavora al CERN di Ginevra viene assassinato e a "risolvere il caso" viene chiamato Robert Langdon, negli Stati Uniti, il quale raggiungerà la Svizzera in un batter d'occhio grazie a un aeroplano non in commercio e super veloce fornito dallo stesso CERN.
Il buon Langdon, per la verità, non sembrava molto convinto di doversi celermente preparare allo scopo di affrontare un viaggio di quel tipo e sarà ancora meno convinto una volta che scoprirà come, fra Ginevra e Roma, gli intrighi lo porteranno a rischiare più volte la vita. Grande nota positiva si rivelerà l'inaspettata presenza di Vittoria Vetra, figlia dello scienziato ucciso, anch'ella scienziata, che col padre stava lavorando a un progetto super segreto: L'imprigionamento dell'antimateria e il consequenziale studio degli usi che di essa si sarebbero potuti fare. Vittoria viene descritta sia nella sua infanzia difficile, sia, con altrettanta minuziosità, nel suo aspetto fisico, direi modellato sui canoni estetici occidentali degli ultimi 30 anni.
Lei e il padre al progetto lavoravano non solo segretamente, ma soltanto in tandem, per cui non si capisce subito chi, come e perché, avrebbe potuto desiderare l'eliminazione del dottor Vetra, ma anche chi avrebbe desiderato impossessarsi di un cilindro contenente l'antimateria (una specie di gocciolina galleggiante nel vuoto), un cilindro che, staccato dalla sua base, in una camera del CERN, non sarebbe potuto andare oltre il funzionamento di un giorno. Terminato quest'ultimo, se non si fosse potuto riagganciare a un sistema speciale di ricarica, l'antimateria in esso contenuta avrebbe creato una notevole deflagrazione, capace di annientare il quartiere di una grande città come Roma o... una nazione ampia come il Vaticano.
Qui entrano in gioco gli Illuminati, una setta segreta che Langdon, esperto di storia delle religioni, dà per dissolta da parecchi secoli. Tuttavia, essi sembrano... materializzarsi, e come interessati all'antimateria e, in special guisa, per "offrire" una dimostrazione di superiorità della scienza sulla religione, dunque per ottener l'egemonia delle risposte da donare al mondo. Benché il professor Langdon continui a negare l'esistenza di questi Illuminati, i loro promessi ed efferati crimini cominciano le danze. Bersagli sono quattro papabili (anche qui l'attributo non è messo a caso, poiché stiamo parlando di coloro i quali avrebbero potuto ricevere più gradimenti al conclave quasi in corso) cardinali. Uno ad uno, sfortunatamente, vengono trucidati e a nulla servono le pur corrette deduzioni dello studioso statunitense riguardo ai luoghi di esecuzione, in quanto tali deduzioni giungono sempre troppo tardi.
La scommessa più grande è, tuttavia, per Robert Langdon (e ormai anche per Vittoria Vetra) riuscire a salvare la Città del Vaticano. Tanto perché l'atto finale degli Illuminati, quello della mezzanotte, è riferito a un botto distruttivo quanto perché a causa della composizione dei materiali del cilindro contenitore dell'antimateria e dell'antimateria stessa (non rilevabile per sua natura), i sistemi di difesa elettronici e i cani dal fiuto strepitoso nulla avrebbero potuto.
Nelle loro peripezie, che partono dal Diagramma, ipotetico libro di Galileo Galilei (scienziato che sappiamo essere stato messo alla gogna dalla Chiesa e per questo preso, in qualche modo, a guida degli Illuminati stessi), i due protagonisti non solo s'imbattono nell'impossibilità di fermare in tempo gli omicidi dei quattro porporati, ma anche in una serie di rocambolesche fughe dai cattivi, dai buoni (ecclesiastici e guardie svizzere) nonché dai cattivi travestiti da buoni (ecclesiastici e guardie svizzere di nuovo).
Ogni porporato muore con un marchio a fuoco sul petto che imprime il nome di uno dei quattro elementi fondamentali, così come concepiti dalle civiltà antiche: aria, acqua, terra e fuoco.
Provano sempre a seguire quel che accade intorno a Langdon e alla signorina Vetra due curiosi, ma non banali, dipendenti della BBC, un repoter e un'operatrice di macchina, che quindi si trovano ad avere a che fare con morti inattese. I due saranno anche presenti nei momenti cruciali susseguenti la scomparsa dei quattro cardinali, i momenti in cui contemporaneamente si prova a salvare tutto ciò che è Vaticano dal punto di vista materiale e tutto ciò che è Vaticano dal punto di vista morale.
In modo ardimentoso, dopo esser caduta nella mani dell'assassino dei cardinali, Vittoria Vetra viene raggiunta da Robert Langdon nell'ultima dimora del criminale (Castel Sant'Angelo) e lì tratta in salva. Viene, in modo particolare, successivamente salvata l'intera Città del Vaticano, piena di fedeli sino a notte fonda che punto o poco riuscivano man mano a comprendere degli accadimenti in corso, malgrado le molte TV presenti.
Il libro si conclude, finalmente, con la fumata bianca e una sorta di riappacificazione della Chiesa con la sua etica e i suoi seguaci, nonché col professor Langdon e la dottoressa Vetra in un interessante e rilassante confronto. Con essi si chiude un sogno strano insieme all'opera, dopo che ad aprir la stessa un altro bizzarro sogno era intervenuto.
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