Boccia indagata in un batter d'occhio
Rassicuratemi, se potete, escludendo un suicidio o un incidente.
Ci sono persone che hanno la casa occupata da mesi o anni e non riescono a farsi ascoltare da nessuna istituzione, altre a cui certi avanzi di galera tirano pugni e calci alle porte d’ingresso e non ricevono che rassicurazioni orali, altre ancora che, dopo aver subito ogni genere di sopruso, sono seriamente minacciate dagli ex consorti, ma, se va bene, ottengono, anche qui dopo mesi o anni, un allontanamento che chi è ossessionato dalla volontà di arrecare un serio danno all’altro considera un nonnulla.
Poi arriva un Corpo dello Stato, uno di quelli che il mio buon don Voci, appassionato professore d’italiano alle Medie, avrebbe definito tubo digerente, e “per un’unghiata” che lui, l’ex Ministro alla Cultura, sostiene di aver ricevuto e lei nega di aver dato, in un batter d’occhio la dottoressa Maria Rosaria Boccia riceve la visita a casa dei Carabinieri su mandato della Procura di Roma: perquisizione dell’abitazione e acquisizione di tutti i dispositivi di comunicazione e/o conservazione di file digitali nella sua disponibilità (una quindicina).
Secondo la Procura di Roma, lei avrebbe “esercitato minacce idonee a compromettere la figura politica e istituzionale” di Sangiuliano (…) in modo da “turbarne l’attività e ottenere il conferimento della nomina a Consulente per i Grandi Eventi, incarico di diretta collaborazione del Ministro”.
“Per un’unghiata” poiché, al di là di qualunque altro interesse di facciata perseguito, è evidente sia lo smacco ricevuto dal dottor Sangiuliano della tresca in pubblica piazza (smacco ricevuto da se stesso, per la verità, avendo lui edotto noi, mentre nessuna conferma perveniva dalla sua collaboratrice, come ad oggi non è pervenuta) il motivo di un’azione legale la quale, come osservabile, ha ottenuto un effetto immediato, quello che un modesto cittadino, il più delle volte, neppure potrebbe sognarsi.
Sembra che la mossa del buffo dottor Sangiuliano, spostante l’interesse mediatico sull’area pubblica, serva più a mettere in grossa difficoltà la dottoressa Boccia che a proteggere un qualunque interesse nazionale. Difficile anche solo immaginarlo da un gaffeur del tutto disinteressato alla cultura del Paese.
Mi verrebbe da pensare, giunti a questo punto, ci potremmo aspettare un incidente, un decesso improvviso e inspiegabile, un’impiccagione o qualcosa di simile. Un evento mortale a cui, in fretta e furia, non si assegnerebbe più di tanto spazio, né dalle istituzioni né sui giornali.
Se, chi ha interesse, riuscirà per le vie legali ad annichilire la dottoressa Boccia o se certi individui eventualmente chiamati (operanti con copertura statale o meno) dimostreranno un briciolo di cervello, rifiutando di muoversi per risolvere una querelle tra due individui un tempo vicini per interessi diversi, nulla di strano accadrà.
Certo, certissimo, è che l’intera vicenda dimostra il livello non basso, ma bassissimo, sotto tutti i punti di vista, raggiunto dai politici nostrani, una consorteria di cui faremmo volentieri a meno.