Castronerie in TV pur di propagandare il vaccino - Libertà
A corrente alternata: così appare la visione, attorno al rispetto delle norme, del dottor Burioni.
Non ho mai amato attaccare qualcuno e, persino, prima di contrattaccare ho sempre atteso tanto, ma tanto. La sola idea di poter, appena appena, ferire un soggetto, benché io fossi copiosamente sanguinante a causa sua, mi ha sempre creato un intenso disagio.
Esiste, tuttavia, un limite oltre il quale si va nell’area della stupidità più chiara.
Un giorno, discutendo vis-à-vis attorno all’argomento, un giovane sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini intese rimarcare come il Dio cristiano la cui parola, redatta da Uomini (forse per lo più proprio uomini, nel senso di maschi) e, quindi, possiamo immaginare con quale studiata e strumentale sacralità preposta è stata in Italia largamente diffusa nei decenni passati, non voglia che il corpo (anche il corpo!) sia maltrattato. Il nostro stesso corpo! Da noi.
Si può credere nel succitato Dio, in un altro, si può non credere, ma non si può negare che quanto sostenuto allora dal frate avesse un fondamento solidissimo.
Come possiamo, noi, far bene per gli altri e renderci utili se accettiamo di farci del male da soli o che altri ce ne arrechino?
Dopo aver subito vessazioni d’ogni tipo, minacce e ricatti per aver scelto di decidere io cosa introdurre nel mio organismo e cosa no, mi son visto costretto, l’estate scorsa, a presentare un banalissimo esposto collettivo all’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Pesaro Urbino al fine di comprendere se fosse e sia accettabile che il dottor Burioni promuovesse il vaccino come strumento di rafforzamento delle difese contro l’influenza, contrapponendolo a integratori, vitamine e alimentazione particolare, che niuno effetto avrebbero.
Anziché riflettere su certe uscite pubbliche, il medico ha pensato bene a quel punto di reagire, nei miei confronti e di altri, in un modo che si andrà meglio definendo, ma che dalle prime battute non appare così pulito, composto e trasparente: infatti, è andato raccontando sui social in cui è presente di aver scaricato i dati personali e i documenti dei partecipanti. Solo che, se così le cose stanno, occorre considerare essi sarebbero dovuti rimanere ben custoditi, e non diffusi, dal predetto Ordine. Quest’ultimo, in illo tempore, ricevette un esposto riconducibile, nella formulazione e nel contenuto, esclusivamente allo studio legale che è stato incaricato di presentarlo.
Sempre se così, come raccontato, stanno le cose sia il dottor Burioni che l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Pesaro Urbino (a nome di colui o coloro che potrebbero aver messo a disposizione del virologo estremi personali che si sarebbero dovuti considerare, invece, come indisponibili) umilmente reputo dovranno delle spiegazioni.
Questo è quanto era giusto voi, amici miei, sapeste, in semplice conseguenza dell’obbligo di applicazione che ho promesso a me stesso e a chi ha a cuore la propria dignità, appena mi sono reso conto, nel 2020, che, con bella sfacciataggine, una classe politica di rara malignità riusciva ad erodere, giorno per giorno, quel poco di libertà ancora rimastaci.
Vi riporto, per provare a rimembrare e comprendere la costante diabolica, uno dei brillanti messaggi, in illo tempore, lanciati dal succitato immunologo.
“Propongo una colletta per pagare ai novax gli abbonamenti Netflix per quando dal 5 agosto saranno agli arresti domiciliari chiusi in casa come dei sorci.”
Roberto Burioni. 23 luglio 2021
Come andrà definendosi la battaglia legale ancora non lo sappiamo, ma chi, come me, ritiene che i punti vanno messi fermi sulle questioni importanti continuerà ad impegnarsi affinché una consistente percentuale di normalità torni e ci accompagni per il resto della nostra vita.