Extra - Visita al Salone Monumentale della Biblioteca Reale di Torino
Una visita in un luogo di studio e approfondimento, ma anche arte e storia, ove sono i libri a farla da padrona.
Ben trovati, cari Amici, lettori come me!
Quella di oggi è una recensione un po’ particolare; non è la recensione di un libro, ma di un posto che i libri li conserva, editi per lo più in anni molto lontani dai nostri.
Mi sono recato, con mia figlia, al Salone Monumentale della Biblioteca Reale di Torino, in una giornata splendida. Chi ci ha accolto e chi ci ha dato qualche informazione all’interno è stato molto gentile e professionale, mentre l’ingresso in sé è apparso invitante e molto ben integrato con l’idea classica della conoscenza attraverso i tomi.
Il legno domina, dalla pavimentazione agli armadi di molteplici fogge destinati a custodire volumi variamente alti e spessi e delle più diverse sfumature cromatiche attinenti la carta. L’atmosfera, man mano che ci si avvicina all’ambiente principale, è sempre molto adatta a chi cerca cosa e come apprendere. Avvolgente senza dubbio.
Immagino ragazzi curiosi di oggi, talentuosi discenti di ieri, divertiti ricercatori e anche nobili ricevuti a corte che avranno preferito la compagnia di un buon libro qui che quella di, magari noiosi, loro pari altrove. Immagino, però, anche la cura applicata da dipendenti e collaboratori nel tenere in ordine il posto, nell’assistere il dotto in perlustrazione come il turista nella sua capata mattutina, nonché nel dedicarsi alla pulizia (di rimarchevole importanza).
La bellezza di un luogo simile circonda, girando su se stessi per 360° e al nadir come allo zenit, dove nomi di matematici, medici, chimici, astronomi e fisici riempiono un’elegante e lunga volta a botte. Insieme ai nomi i loro volti; lineari, quasi minimalisti e, soprattutto, perfettamente centrati nella forma del disegno, nel layout, diremmo oggi, e nei colori, con l’arredamento intorno. Un balconcino suggestivo posto a un livello superiore perimetra l’ambiente e permette di consultare titoli, mantenendo la fascinosa sensazione di esser lì per merito di una macchina del tempo.
Tornando giù, mettendo un piede dopo l’altro in questo “lungo corridoio” ci si imbatte, a un certo punto, in due grosse e stupende sfere, realizzate quasi completamente in legno, che costituiscono un mappamondo classico e un mappamondo di tipo floro-faunistico. La sensazione di osservarli come se ci si trovasse, ancora una volta, centocinquant’anni fa sul posto è forte.
Quest’aria Ottocentesca si respira con gran dettaglio.
Se si è dalle parti di Torino per qualsiasi motivo, ma anche solo se si abita in Piemonte, consiglio caldamente una visita a quest’angolo di arte e storia, specialmente se si amano i libri. È un po’ come andare a vedere un’atelier di moda se vi è passione per i capi firmati. In questo salone a Torino, l’interesse verso la carta stampata che promana cultura trova modo, per tutto il tempo di visita, di esser soddisfatto.