Il Perugino in piazza, dell'Università - Cultura
Un'installazione che entusiasma, a Perugia, fra opere d'arte rappresentate per proiezioni e audio, e passanti, bus, scooter, micro auto, monopattini e altri trabiccoli.
Passeggiando per Perugia, da poco mia città eletta fra le altre splendide del centro Italia, mi sono improvvisamente imbattuto, in compagnia di mia figlia e del suo ragazzo, nella mostra audio-video dedicata al Perugino, anche detto Divin Pittore (all’anagrafe, Pietro di Cristoforo Vannucci o, semplicemente, Pietro Vannucci).
Questo è accaduto oltre un mese fa e il ricordo è ancora vivo e interessante, molto interessante. Specie se penso che, generalmente, le produzioni sonore e videografiche trovo poco coinvolgenti, quando non addirittura distraenti, e, oserei aggiungere, distanti dal soggetto storico che cerco un po’ di conoscere. Il lavoro svolto è veramente apprezzabile ed è solo un peccato lo si debba assorbire nel traffico cittadino, anche pedonale. D’altra parte, ritengo si sarebbe creato un grossissimo disagio alla popolazione se si fossero chiuse la piazza e la strada che costeggiano la chiesa ed ex monastero degli Olivetani di Montemorcino Nuovo, cioè l’edificio sulla cui facciata è stata “raccontata” in modo toccante una fettina di storia di beni culturali, riferiti a più periodi storici, comprendenti qualche secolo.
L’installazione ha preso avvio il 1° giugno c.a. e si conclude oggi, 5 novembre. Ha un suo titolo, Perugino come non l’hai mai visto, è stata voluta dall’Università di Perugia, promossa dalla professoressa Cristina Galassi e realizzata nei contenuti dagli allievi della Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici del medesimo ente.
Le parole che possono spendersi per raccontare il Perugino sono innumerabili e la sua storia creativa merita approfondimenti di tale portata per cui ciascuno potrebbe essere inscritto in tomo.
Lo scopo del pezzo di oggi è, per me, duplice. Da una parte intendo giusto nominare colui al quale è intitolato il corso principale del capoluogo umbro, magari incuriosendo più d’un amico lettore, e dall’altra lasciare una testimonianza integrale, consistentemente imperfetta ma appassionata, di una riproduzione audio-video toccante come poche per gli amanti dell’arte e della storia, qui a cavallo tra Medioevo, Rinascimento ed Età Moderna.
Incantiamoci insieme: